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J.L. Godard

J.L. Godard

Jean-Luc Godard nacque il 3 dicembre 1930 nel VII arrondissement di Parigi, in rue Cognacq-Jay, all'interno di una famiglia di fede protestante con radici svizzero-francesi. Secondogenito di quattro figli, era il figlio di Paul Godard (1899-1964), un medico di Vevey nel Canton Vaud con antenati francesi provenienti dal dipartimento dello Cher nella Valle della Loira e da Le Cateau-Cambrésis nell'Alta Francia, e di Odile Monod (1909-1954), discendente da una famiglia di banchieri di Ginevra. Nei primi anni '50, Godard si fece notare per le sue incisive critiche cinematografiche su riviste quali Arts e Cahiers du cinéma.

Il suo ingresso nel mondo della critica cinematografica avvenne nel 1950 con un articolo sulla Gazette du Cinéma dedicato a Joseph Mankiewicz. Nel 1952, sotto lo pseudonimo di Hans Lucas, iniziò a collaborare con Cahiers du cinéma, dove pubblicò tre articoli: una breve recensione su Rudolph Maté, una più dettagliata su "L'altro uomo" di Alfred Hitchcock e un saggio intitolato "Difesa e illustrazione del découpage classico", che rifletteva la sua concezione olistica delle arti, includendo letteratura, cinema e pittura.

E' diventato uno dei più influenti registi della seconda metà del ventesimo secolo e figura chiave della Nouvelle Vague, ha lasciato un'impronta indelebile nel cinema con la sua prolificità e le sue innovazioni stilistiche. Premiato con il Leone d'oro nel 1984 e con un Oscar alla carriera nel 2011, le sue opere hanno ispirato generazioni di cineasti, inclusi quelli della Nuova Hollywood e, più avanti, registi contemporanei come Quentin Tarantino, che ha omaggiato Godard chiamando la sua casa di produzione "Bande à part", titolo di uno dei primi film di Godard.